Conosciamo le nostre socie

Conosciamo le nostre socie

Federica Guerra,
Membro di Comitato 2020/2021


Pubblicato: 01.05.2020


Traduttrice per passione, ed è subito impresa

Federica fa la traduttrice, e per fare bene questo mestiere occorrono alcune qualità “obbligatorie”: capacità di lettura e interpretazione dei testi, perfetta padronanza della lingua di partenza e certamente dell’italiano, senza trascurare la capacità di leggere e tradurre il “non detto” ovvero quei dettagli che silenziosamente connotano e arricchiscono il tessuto di una lingua. Ebbene, Federica Guerra ha tutte queste qualità e anche di più. Da diversi anni è imprenditrice a Lugano nell’ambito delle lingue; gestisce traduttori, docenti, interpreti, svariati collaboratori per l’ufficio traduzioni e le scuole di lingue. È notevole la passione verso le lingue, ne parla sette ed è sempre pronta a mettersi alla prova. Da un paio di mesi studia anche l’olandese, un idioma molto difficile; ma lei non molla, dice che “bisogna tenersi sempre allenate e avere nuovi obiettivi”. Federica è sposata e vive con Pierre Olivier, suo figlio e il gatto, e riesce a muoversi con destrezza sia nel mondo del lavoro che in famiglia, senza trascurare i rapporti sociali e il ruolo impegnativo di co-Presidente del Bpw Club Ticino. Il tutto incorniciato sempre da un grande sorriso e da perenne cortesia e buon umore. E’ certamente un buon modello per tante donne in carriera.

Ci puoi raccontare come è nata la tua impresa?

Ho sempre lavorato nel mondo delle lingue. Studio, insegno, traduco, parlo varie lingue. Ho vissuto in Italia, Russia, Germania, Stati Uniti d’America, in Svizzera a Berna e Zurigo prima di trovare la mia dimensione a Lugano. Ho lavorato per molti anni nell’ambito delle traduzioni ma non mi vedevo come imprenditrice. 

e come è arrivata la spinta?

Mio padre a 40 anni è passato da una posizione prestigiosa in una grande azienda a libero professionista. È lui che ha creduto in me e mi ha convinta a fare questo passo verso l’imprenditoria, avevo 40 anni a mia volta. 

Quali sono le tue imprese e con chi condividi la tua vita professionale?

Dal 2013, insieme al mio socio Andrea Maurin ho un’agenzia di traduzione, TI Traduce, che di lingue ne traduce quaranta da e verso, negli ambiti legale, economico, immobiliare, farmaceutico. Nel 2018 abbiamo rilevato ScuolaLingua e nel 2019 abbiamo ripreso Wall Street English e Scuola Svizzera di Tedesco, a Lugano.

Quali difficoltà hai incontrato nel tuo percorso lavorativo? 

Le difficoltà esteriori sono sempre un grande stimolo per me, le vivo come sfide. Le difficoltà sono state interiori: credere in sé stessi in modo incondizionato, attenuare il perfezionismo, mantenere sempre alta la fiducia.

Il tuo primo vero successo lavorativo?

Non c’è un vero primo successo lavorativo. Ci sono tante perline che insieme fanno una bella collana.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di essere una donna nel tuo settore?

Ho vissuto situazioni in cui cominciavo una trattativa con dei clienti che poi si illuminavano vedendo arrivare il mio socio uomo e mi trattavano come protocollista, esperta di caffè… Con Andrea ne ridiamo.

Sei mai stata discriminata o hai mai subito molestie nella tua carriera?

Ho subito ricatti dal professore con cui ho fatto la tesi. Non ho ceduto ai ricatti, mi sono laureata con 110 su 110 malgrado la sua voglia di vendetta e ho trovato in me una grinta che non sapevo di avere. 

Cosa fai nel tempo libero?

I miei interessi, le mie passioni, i miei hobby sono il mio lavoro. Quindi l’entusiasmo è tanto e il traguardo si sposta sempre un po’ più in là. 

Come scegli i tuoi collaboratori, con quale criterio? Preferisci donne?

Il criterio di selezione non è legato al genere. Chiedo entusiasmo e cura, attenzione e passione, chiedo che si remi insieme verso lo stesso orizzonte. 

Cosa rappresenta per te il BPW e come sei entrata a farne parte?

Sono entrata nel BPW nel 2014, ero in cerca di maggiore solidarietà nel mondo femminile. Ho trovato questa solidarietà e molti altri valori che ho fatto miei e per i quali investo tempo ed energie.

Sei stata co-presidente del BPW Ticino per circa tre anni e sei riuscita a coinvolgere tantissime donne, nel Club siete ormai una sessantina di socie, come è stato possibile tutto questo? 

 Siamo tutte molto attive, tutte motivate, e disposte ad investire tempo ed energia per i valori dell’associazione. Si è creato un circolo virtuoso che si potenzia costantemente. Provo molta gratitudine per questo clima così energizzante. 

Chi sono le donne del Club?

Le nostre socie sono donne con carriere, studi, origini, storie tutte diverse tra loro. Hanno un bagaglio culturale, professionale, esperienziale ricchissimo e ognuna dà un prezioso contributo all’associazione.

Parliamo di parità salariale, è ancora una realtà lontana? Come sta lavorando in questo senso il BPW?

La parità salariale è ancora lontana. Donne che guadagnano quanto gli uomini possono spendere di più, aiutando l’economia, possono alleviare la pressione al guadagno che l’uomo, che deve mantenere una famiglia, inevitabilmente percepisce, possono affrontare la pensione con maggiore serenità senza rischiare di ricorrere all’assistenza. Della parità beneficerebbe tutta la società ma si preferisce considerare il risparmio immediato del 14% piuttosto che una situazione equa, benefica e duratura. Ogni anno moltissimi club BPW scendono in piazza nel giorno in cui le donne cominciano ad essere retribuite per il lavoro svolto (generalmente metà febbraio). BPW Ticino distribuisce dei sacchetti con il materiale informativo, ogni anno in piazza Dante Alighieri a Lugano.

L.I.